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Traccia dell’indirizzo di saluto di Liliana Picciotto al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

Intervento in occasione della consegna de Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia (1943-1945). Ricerca della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Mursia, Milano 2002

Palazzo del Quirinale 19 febbraio 2002

"Tra il 1943 e il 1945, a migliaia di chilometri dalle loro case, nel campo di sterminio di Auschwitz in Polonia, oltre 8000 ebrei d'Italia e delle Isole Egee trovarono la morte: nelle camere a gas, per gli stenti, la fame , le percosse.
Il lavoro che le presentiamo, signor Presidente, vuole essere un appello delle vittime alla nostra memoria: restituire a ogni persona un'identità e un volto è stato per noi un atto di giustizia e di pietà, ma anche un complesso lavoro durato molti anni, fondato sullo scavo delle fonti, sulla scrittura delle vicende individuali e sulla ricostruzione storica più generale.
La prima edizione di questo lavoro è stata pubblicata nel 1991; a distanza di dieci anni, altri nomi sono stati ritrovati, altri tasselli della tragedia della Shoah per la quale non potrà mai esistere un bilancio definitivo.
Nella parte principale del libro trova spazio l'elenco delle vittime, corredato di ogni notizia utile ad identificarle e a conoscerne la situazione dalla fase dell'arresto a quella della deportazione. Decine di archivi carcerari, archivi comunali, archivi delle Prefetture, delle Questure sono stati sondati alla ricerca di ogni possibile traccia.
Le migliaia di vittime qui elencate costituiscono un deposito di dolore inestinguibile per gli ebrei italiani, ma è stato anche un sollievo per molti sapere, attraverso questo libro, dove un caro o un amico scomparso fosse finito, in che data, in che circostanza. E' stato il caso per esempio, dei nonni della scomparsa Lea Rabin che ha saputo solo attraverso Il libro della memoria, aperto per caso da un passeggero seduto vicino a lei in aereo, il destino dei suoi cari che abitavano durante la guerra in Italia. Mi ha fatta chiamare e mi ha detto di aver provato una grande emozione a conoscere il luogo e la data della loro morte. Era come se fino ad allora fossero rimasti insepolti.
Il libro che le presentiamo contiene anche una parte dedicata alla ricostruzione storiografica: sono risalita alle origini del progetto da cui scaturì lo sterminio degli ebrei italiani, ho analizzato il contesto storico creatosi con l'occupazione tedesca e con l'istituzione della Repubblica Sociale Italiana, ho illustrato gli organismi preposti alla realizzazione dei piani di sterminio. Ho soprattutto sottolineato come nel gioco di affermazione di sovranità tra l'occupante e l'alleato/occupato, gli ebrei nel biennio 1943-1945 non uscirono mai dalla disperata situazione di vittime degli "illegali" rastrellamenti tedeschi da una parte e dei "legali" arresti italiani dall'altra."

 

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