In giro nel New England parlando di Shoah in Italia
Per una quindicina di giorni sono stata impegnata in un giro di conferenze e lezioni sul tema della Shoah in Italia su invito di licei e università americani. L'animatrice degli incontri è stata la studiosa italo-americana Judith Monachina che, dopo aver visto per caso l'opera del CDEC Memoria, ha pensato che il miglior modo di diffondere negli Stati Uniti la conoscenza della Shoah italiana fosse per l'appunto di mostrare quel film ad un più vasto pubblico possibile e di sviluppare la riflessione e il dibattito a partire da esso. Durante il mio viaggio, ho incontrato decine di persone commosse e pronte ad ascoltare lezioni sulla quasi sconosciuta comunità ebraica italiana colpita dagli Anni Trenta dall'ostilità antiebraica, dall'antisemitismo di stato fascista, dagli arresti e dalle deportazioni. Gli incontri più importanti sono avvenuti a Great Barrington al Simon's Rock College of Bard e al Center for Holocaust and Genocide Studies , il più grande del genere in America, facente parte integrante della Clark University di Worcester a un'ora da Boston, diretto dalla nota storica Deborah Dwork, autrice di opere importanti quali Nascere con la stella e Auschwitz: 1270 to the Present. Sono stata accolta da tutto il personale dell'istituto e dal console della Germania per il territorio del New England, ho poi avuto un intenso colloquio con la Dwork, uno con i suoi allievi postgraduates e uno con la comunità ebraica locale. Contestualmente al viaggio nei dintorni di Boston, il Center for Jewish History di New York, sezione Primo Levi, diretto dalla bravissima Natalia Indrimi, ha voluto organizzare una serata di riflessione sull'aiuto prestato dai non ebrei agli ebrei in pericolo, alla presenza di storici (tra cui Simon Levi Sullam) e testimoni. In quella cornice ho potuto presentare l'opera firmata dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, la cui edizione italiana è sotto la mia cura, dal titolo I giusti d'Italia, Mondadori (presto nelle edizioni Oscar). Attorno al tema, si è sviluppata un'accesa discussione sull'atteggiamento della società nazionale rispetto alla Shoah. Il viaggio ha avuto anche il senso di un interscambio culturale di alto livello con la Fondazione CDEC, che intende così allargare il proprio pubblico di studiosi e di cultori di storia ebraica anche fuori d'Italia.
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