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RASSEGNA STAMPA

Corriere della Sera
11/02/2013  

pagina:  59

Non si può restare inerti davanti al Negazionismo
Shoah come reagire alle falsificazioni
Liliana Picciotto

Venerdì di Repubblica
21/01/2011  

Quando la banalità del male abitava al Fossoli Camp
Come è possibile che nessuno si sia accorto del lager Italiano, anticamera di Auschwitz? Un libro ora racconta. Complicità, vigliaccherie e guadagni. Citando Primo Levi
Jenner Meletti

CARPI (Modena). «Le madri vegliarono a preparare con dolce cura il cibo per il viaggio, e lavarono i bambini, e fecero i bagagli e all'alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento ad asciugare». Primo Levi, in Se questo è un uomo, racconta l'ultima notte al campo di Fossoli prima della partenza del treno per Auschwitz. «L'alba ci colse come un tradimento...I vagoni erano dodici e noi seicentocinquanta... in viaggio verso il nulla, in viaggio all'ingiù, verso il fondo». L'alba ci colse come un tradimento è anche il titolo del saggio di Liliana Picciotto, la più importante storica della Shoah in Italia, che racconta «gli ebrei nel campo di Fossoli, 1943-1944» (Mondadori, pp. 294, euro 20). Già dal 1947, quando uscì Se questo è un uomo, sono note a tutti coloro che non hanno voluto chiudere gli occhi la sofferenza e la disperazione patite nel Fossoli Kamp, nelle campagne carpigiane, dal quale almeno 2844 ebrei furono deportati nei campi di sterminio tedeschi. Ma il libro di Liliana Picciotto, responsabile di ricerca al Centro di documentazione ebraica di Milano, apre anche pagine fino ad oggi quasi nascoste e che sono un pugno allo stomaco per chi ha voluto credere al mito degli «italiani brava gente». Il «Campo di concentramento per ebrei» è stato infatti anche «un'azienda», un centro di affari, che ha portato soldi e lavoro a decine di imprese e a centinaia di persone. Dall'archivio comunale di Carpi sono usciti faldoni pieni di fatture (le prime furono trovate dallo storico Luciano Casali) che raccontano come una buona fetta dell'economia carpi-gialla vivesse con le forniture a questo campo, nel quale polizia e carabinieri portavano gli ebrei rastrellati in tutta Italia. «Io non so» dice Liliana Picciotto «se qualcuno o tanti conoscessero la destinazione vera dei convogli che partivano dalla stazione di Carpi. La mia domanda, anche oggi, è questa: ma perché nessuno si poneva domande? Possibile che nessuno si sia mai chiesto chi fossero quei civili giunti alla spicciolata con le loro famiglie, perché partissero a scaglioni, che cosa fossero quei vagoni fermi a Carpi con la paglia per terra e un bidone, e dove fossero diretti? La presenza di numerosi bambini e anziani doveva pur rendere ridicola l'illusione che si trattasse di un trasferimento di ebrei verso campi di lavoro». La contabilità è precisa. Le ditte presentano fattura al Comune che si fa rimborsare dalla Prefettura. «Controllando le carte dell'archivio comunale» dice Marzia Luppi, direttrice della Fondazione ex Campo, «si è scoperto, ad esempio, che un primo treno è partito il 26 gennaio del 1944 e non, come si credeva, il 22 febbraio, quando sul convoglio fu caricato anche Primo Levi». Dopo ogni partenza, infatti, il numero delle razioni di pane diminuiva molto. Fra il 22 e il 23 febbraio 1944, le razioni diminuiscono di 615 unità. Le ditte pensano naturalmente al vitto per i deportati in viaggio, che chiamano «approvvigionamento partenza». «Forno Chiesi Augusto. In data 6 aprile 1944 consegnate n. 8120 razioni da 225 grammi di pane, kg. 1827 a £ 2,40: totale £ 4284,80». Ma il pane non resiste per i quattro o cinque giorni del viaggio e allora il forno si adegua. Gran parte del pane viene consegnato già biscottato. «Per biscottatura di Kg 1566 di pane a £ 0,80: £ 1.252,80. Totale consegna: .£ 3.5637,60». Altre ditte consegnano altri alimenti. La Cattini-Gilioli-Leporati porta al campo «marmellata Kg 550 a £ 17,50 per un totale di . 9.650». La , stessa ditta consegna «formaggio fuso kg 400 a £ 20,70 per un totale di £ 8.280». Si affittano i pullman della ditta Valenti per portare gli ebrei dal campo di Fossoli alla stazione di Carpi, poco più di cinque chilometri. Il 29 febbraio 1944 la Valenti mette a disposizione due automezzi Alfa Romeo, due Lancia e un Fiat 62 per un totale di 15 corse. Incassa 4.500 lire. Ci sono poi centinaia di fatture per la consegna di «latte, arredi diversi, fornitura legna, paglia, crusca, fieno, vari generi di cucina..». Ci sono perfino fiori e piante, presumibilmente per le baracche del comando. Fa affari anche chi abita non lontano dal campo. «Alla vigilia della partenza dei convogli c'era chi offriva agli ebrei lamette da barba in cambio di orologi, coperte in cambio di scarpe. C'era chi chiedeva forti somme per una scatoletta di pollo». «Le ditte» dice Liliana Picciotto «fornivano alimenti assurdi, come la marmellata e il formaggio, per chi in viaggio non avrebbe trovato acqua. Fra le fatture mi ha colpito soprattutto quella per i sacchi di iuta del pane. Il forno ne chiede il rimborso, lire 30, perché sa che sono vuoti a perdere: non torneranno mai. Vuoti a perdere: come gli ebrei sul treno». Partirà anche quest'anno, il 25 febbraio, il treno della Memoria. Seicento studenti carpigiani andranno ad Auschwitz. Con Se questo è un uomo nello zaino, e anche L'alba ci colse come un tradimento. Per ricordare che Fossoli Kamp non era su un'isola deserta.

 

L’Unione informa
02/12/2010  

pagina:  Pagine Ebraiche

Fossoli, l'alba li colse come un tradimento
Era la sera del 30 novembre 1943 quando tutte le Prefetture d’Italia ricevettero dal ministero dell’Interno un ordine che i Prefetti impiegarono solo poche ore a diramare alle Questure.
Liliana Picciotto

Pagine ebraiche
01/10/2010  

pagina:  30 - 31

Memoria della Salvezza Un'indagine parallela sul dramma degli anni bui
Liliana Picciotto

Corriere della Sera
01/06/2010  

pagina:  39

La vera storia degli ebrei che ispirarono a Levi Se non ora, quando?
Avvenne nel '42 in Bielorussia
Liliana Picciotto

L'Unione informa
03/05/2010  

Qui Torino - Italiani brava gente, ma non sempre
Manuel Disegni

www.moked.it
12/04/2010  

Liliana Picciotto presenta Un paese non basta di Arrigo Levi
Liliana Picciotto

Bollettino della Comunità Ebraica di Milano
04/04/2010  

pagina:  35

IL TRADIMENTO: EBREI ITALIANI CONSEGNATI AI NAZISTI
Arrigo Levi presenta a Carpi il libro di Liliana Picciotto
Aurelio Ascoli

Piccolo di Trieste
19/03/2010  

STORIA. ”L’ALBA CI COLSE COME UN TRADIMENTO” DI LILIANA PICCIOTTO
"gli orrori del campo di concentramento di fossoli"
Marco Coslovich

east
01/02/2010  

pagina:  Numero 28

Picciotto: quegli ebrei nel campo di Fossoli
Marina Gersony

Corriere della sera
27/01/2010  

pagina:  32

L'opera Liliana Picciotto e le colpe della Rsi
Fossoli, i repubblichini nel cono d’ombra dell’Olocausto ebraico
Antonio Carioti

L'Osservatore Romano
27/01/2010  

pagina:  5

La vacuità del mito degli “italiani brava gente” in un volume sul lager nazifascista di Fossoli
Nessuno si chiedeva perchè
Gaetano Vallini

L'espresso
22/01/2010  

pagina:  64

Quell'Italia complice dell'olocausto
Gian Luca Di feo

Bollettino della Comunità Ebraica di Milano
03/01/2010  

pagina:  28 - 29

Indifferenza. Il male è libero di agire
Ebrei italiani traditi e consegnati ai tedeschi; da Fossoli ad Auschwitz, nel pozzo dell’angoscia
Alessandro Dusio Schapira

Pagine ebraiche
02/01/2009  

pagina:  26

Pio XII, lasciamo che a parlare sia la storia
Liliana Picciotto

Vanity fair
  

L'amore italiano non la salvò da Auschwitz
Il 27 gennaio si ricordano le vittime della Shoah. La storica LILIANA PICCIOTTO ne ricorda una in particolare
Liliana Picciotto

Moked
  

Memoria - Milano, il nuovo libro di Liliana Picciotto